La ceramica graffita
ORIGINI:
La ceramica graffita è una produzione artigianale caratteristica dell’Alta Italia, in particolare dell’area padano-veneta.
Originaria del Vicino Oriente e diffusa nel bacino del Mediterraneo soprattutto dal X sec. d.C., è arrivata in Italia attraverso le vie commerciali controllate prima dai mercanti bizantini poi da quelli veneziani.
Nell’area padano-veneta ha trovato la sede ideale di sviluppo in centri come Ferrara, Cremona, Mantova, Parma, Bologna, Verona, Padova e Treviso, dove la ricca committenza dei signori locali garantiva lavoro agli artigiani e, di conseguenza, grande specializzazione e perfezionamento di un’arte che nel resto del paese era stata rapidamente soppiantata dalla maiolica.
Il periodo di crescita, apice e declino di questo tipo di ceramica coincide con i secoli XIV – XVII, quando è definitivamente scomparsa a causa della mancanza di richiesta da parte di una committenza sempre più impoverita dalle guerre interne e, in seguito al sopraggiungere dell’Impero austriaco, a causa di un deciso cambiamento del gusto delle famiglie aristocratiche attratto sempre più dalle porcellane bavaresi.
Dopo un lungo periodo di totale assenza anche dagli studi degli specialisti, nella seconda metà del XX sec. è stata finalmente riconosciuta come ceramica con caratteristiche proprie e non come sottoprodotto della più diffusa maiolica.
Inoltre, gli studi più recenti sono stati accompagnati dal tentativo, peraltro riuscito, di farla rivivere materialmente e Mantova in tal senso può considerarsi un vero e proprio punto di irradiazione della graffita dato l’entusiasmo che circonda questa riscoperta.